Alessandro Manzoni dal 30 capitolo del suo romanzo "I promessi sposi" rivolge l'attenzione sulla peste che ha colpito la Lombardia nel 1630. La peste uccideva persone di ogni età, senza aver pietà per nessuno. L'epidemia decimò la popolazione in modo atroce, distruggendo intere famiglie e portando scompiglio in tutto il territorio. All'inizio, come lo scrittore ci racconta, la gente distorceva la realtà, tentando di convincersi che la malattia che incombeva non fosse la peste. Presto, però le persone dovettero riconoscere quale fosse la verità, e ammettere l'errore. Essendo una malattia altamente contagiosa, la popolazione iniziò a prendere le distanze da qualunque individuo ne presentasse i sintomi. Quest'ultimi erano essenzialmente: mancanza di forza, bubboni su tutta la superficie del corpo e febbre elevata. I malati venivano portati in carri guidati dai monatti, persone che avevano superato la peste e quindi ne erano vaccinati, e venivan...
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